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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

Maschilismo

Il maschilismo è un termine applicato ad una serie di principi sostenuti da alcuni movimenti maschili che si dichiarano o anti-femministi , o molto critici verso le manifestazioni più estreme del femminismo . Il maschilismo si ispira a teorie sociali , movimenti politici e filosofie morali basate essenzialmente su esperienze ed istanze tipicamente maschili . Molti esponenti delle teorie maschiliste cercano di analizzare e giustificare la diseguaglianza fra i sessi, promuovendo i diritti, gli interessi e le istanze degli uomini. I sostenitori del maschilismo hanno una visione egualitaria dei rapporti fra i sessi , ma pongono l'accento sulle esperienze peculiari del genere maschile. Essi riconoscono la fondatezza di molte delle rivendicazioni del movimento femminista, come ad esempio la richiesta di pari opportunità e piena uguaglianza nel campo dei diritti legali e civili. All'opposto alcuni mettono in discussione la stessa valutazione sul quanto le donne sono state effett

Discriminazioni

Dal 1992 esiste una legge, la legge 215/1992, che tende a discriminare tra uomini e donne per la concessione di contributi pubblici, che sono in parte a fondo perduto e in parte da restituire in dieci anni a tasso agevolato. Essa infatti richiede una gestione prevalentemente femminile delle imprese beneficiarie. Ne espongo brevemente di seguito alcune caratteristiche, che ho ricavato dalla lettura del sesto bando. A chi è rivolta l'iniziativa I soggetti beneficiari del finanziamento sono le micro e le piccole imprese con maggioranza a partecipazione femminile di tutto il territorio nazionale. Dotazione finanziaria La dotazione finanziaria è specificata nei singoli bandi. La dotazione finanziaria complessiva prevista dal sesto bando (2006) è di 88,5 milioni di euro, ed è riferita alla promozione di nuove attività imprenditoriali a conduzione femminile. Requisiti da rispettare da parte di chi fa domanda per l'assegnazione dei contributi - imprese individuali: il titolare deve ess

Gli uomini il secondo sesso?

http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=11091 Ultimamente ci viene proposta un'immagine denigratoria dell'uomo. Come mai non si sente una voce maschile emergere dal coro a difesa di questo sesso che viene definito forte che però con il suo silenzio sembra essere più un secondo sesso? È solo grazie ad internet, soprattutto grazie al sito Paridirittipergliuomini, che sono venuta a conoscenza di un movimento maschile, nato parallelamente al movimento femminista degli anni 70, il mascolinismo, che ha come obiettivo quello di raggiungere un'effettiva uguaglianza tra uomini e donne. Nel 1966, Myron Brenton, nel libro filofemminista "The american man”, denunciava per la prima volta il pericolo che i problemi di questo genere, venivano affrontati solo secondo un ottica femminile. È nato un nuovo sessismo che, come dice Farrel, uno dei maggiori esponenti della corrente mascolinista - il potere maschile è ormai soltanto un mito. La realtà è quella di un mondo femminilizzat

La Dea Madre

Le donne oggi si sa, possono fare della loro maternità e del figlio che aspettano quel che vogliono. Possono abbandonarlo, ammazzarlo, triturarlo, spappolarlo (del resto l'aborto in questo consiste...). E anche dopo la nascita del bimbo possono metterlo in lavatrice schiacciarlo sotto le ruote dell'auto (cose accadute!), affogarlo nella vasca da bagno, gettarlo nei bidoni dell'immondizia (qualcuna ha tentato anche di farlo entrare nella tazza del water...), etc... Tanto con la crisi post partum e la fase premestruale tutto oggi è ben giustificato... Ok, le donne sono proprietarie di quelle "cose" che sono i loro figli fino ad oltre il parto e anche dopo l'allattamento. Tra poco anche una madre che ammazza il figlio ventenne verrà assolta. L'emancipazione femminile vuole questo ed altro, vuole la donna padrona assoluta della vita altrui. Sempre giustificata e assolta in quanto ogni critica, ogni volontà di addossarle colpe e responsabilità delle proprie azi

La sacralità della vulva

Dal sito di Uomini 3000 ( www.uomini3000.it ) Da molto tempo nel nostro diritto costituzionale, così come in filosofia, si dibatte della gerarchia dei valori fondamentali: difatti è ormai un principio comune, anche nella giurisprudenza della nostra Consulta, che quando due diritti costituzionali confliggono si deve cercare di contemperarli e, ove non sia possibile, si deve dare prevalenza a quello gerarchicamente più importante. In questo quadro di priorità, nella nostra cosiddetta "società civile" si sta affermando l'idea di un nuovo valore fondamentale, dal quale discendono diritti inviolabili che dovrebbero prevalere in modo assoluto rispetto a tutti gli altri valori e diritti. Compresi quelli che normalmente si considerano sacri e intangibili, come la vita, la salute, la libertà di espressione e di autodeterminazione della persona in tutte sue varie declinazioni. Lo abbiamo visto chiaramente come su una cartina di tornasole, quando è sorta la polemica sulla cosiddetta

Figocentrismo occidentale contro fallocrazia araba

Gli ultimi decenni hanno visto un crescendo di conflitti in vari campi e in varie parti del mondo, non solo tra le varie parti del mondo ma anche all’interno della comunità di un stessa area mondiale. Vediamo così la crescita dei conflitti per il controllo di fonti energetiche e risorse naturali mentre assistiamo un vero e proprio scontro tra le “civiltà” che si contendono tali risorse. L’aspetto che io vedo più eclatante nello scontro ideologico e culturale tra questi blocchi mondiali negli ultimi decenni non è tanto quello religioso. No, la religione è solo un veicolo di valori che si affianca agli ormai impareggiabili mass media, questi si che sono ormai il principale mezzo di propagazione di idee e valori. L’aspetto più eclatante negli ultimi decenni è lo scontro di genere, la guerra tra i sessi. Ma perché? Cosa potrebbero mai c’entrare la visione dei rapporti tra i generi con le risorse mondiali e con le classi dirigenti che se le contendono sotto l’occhio vigile e facendo il gioc

Il piacere e le zucchine

Pubblico una lettera di un certo signor Ciccone scritta per Queer ma mai pubblicata. Car* queer, ti scrivo per riproporre di nuovo all'attenzione un tema che in diversi momenti è stato oggetto delle tue pagine: mi riferisco al sesso maschile nella sua doppia accezione, come organo e come pratica. Forse già in questa unificazione di due "oggetti" o, meglio, di un oggetto e di una esperienza stanno molte delle cose che vorrei dire. Parto da una rettifica dell'intervento che come MaschilePlurale abbiamo proposto sul numero di novembre: facevamo riferimento alle email che inondano la nostra posta elettronica proponendoci viagra e strumenti chimici e meccanici. Il taglio di un "non" ha fatto cadere il paradosso su cui volevamo riflettere: infatti questi ritrovati non ci propongono maggior piacere, un orgasmo più intenso, un'esperienza sessuale più appagante, ma ci garantiscono di non sfigurare con la nostra partner, di non lasciarla delusa, di poter emulare