L'ostaggio economico, una lettera a Il Manifesto


Gentili signori,

ho 35 anni e qualche volta in passato ho letto il vostro giornale, ma soprattutto a volte leggevo Le Monde Diplomatique perché mi piaceva la politica estera (invece di pensare a far soldi, che coglione che sono vero?). Ho notato che vi interessate molto di problematiche sociali, poveri, poveretti, emarginati e via dicendo. E come tutti i soggetti che hanno a cuore le faccende sociali vi occupate di categorie quali disoccupati, senza tetto, lavoratori e via dicendo. Bene, benissimo! Ma perché nessuno si occupa dei casi come il mio?

Mi spiego.
A 35 anni vivo ancora alle spalle di mamma e papà. Che schifo direte voi. Questo è un buono a nulla, uno scansafatiche, un figlio di papà che non gliene tiene di fare una ceppa. Calma calma. A parte che se è vero che sarò un figlio di papà è ancor più vero non sono di famiglia ricca. Mio padre era impiegato e ora è pensionato e mia madre è casalinga. Ma ci sarebbe da dire, cosa che molti stentano a crederlo, che non è per mia genuina volontà che convivo coi miei. Eh si, mi sono scordato di precisare che avrò anche avuto periodi di vera disoccupazione (che scansafatiche che sono!) accampando la “scusa” che è difficile trovare lavoro (a Caserta poi è una “scusa” molto in voga…), ma bene o male a lavorare ho lavorato sia in passato ma a dire il vero anche attualmente. Ma mi sapete dire come potrei farmi una mia casa con 150-200 euro al mese? Già, pare che per i miei datori di lavoro io valgo così poco che una paga decente proprio non la merito, no no!

Ora io mi chiedo: sono forse l’unica persona che versa in una simile situazione? Come mai non sento mai parlare di casi come il mio? Si sarà anche vero che ho la “fortuna” di avere una famiglia che provvede per me e non devo vivere in mezzo a una strada, ma è una condizione desiderabile la mia?
“Tanto vivi coi tuoi” mi è stato detto a volte. Ma è normale che a 35 anni un povero fesso non può farsi una vita sua?
Ma soprattutto, nell’ambito delle varie categorie sociali IO CHI SONO? Non ho mai trovato nessuna definizione per la situazione in cui verso.

Sinceramente mi sono scocciato di essere ignorato e rivendico il diritto di vedere affrontati i problemi che vivo sulla mia pelle. Pertanto io reclamo per me e per chi versa nelle mie condizioni lo status di OSTAGGIO ECONOMICO e chiedo:

1. che tutti gli ostaggi economici vengano pubblicamente riconosciuti;

2. che si costituisca un’associazione, un movimento o un partito per gli ostaggi economici;

3. che le tematiche relative agli ostaggi economici vengano trattate da media e operatori sociali;

4. un manifesto e un programma di azione degli ostaggi economi e PER gli ostaggi economici.

Certo di essere ignorato anche da voi (ma che vuole sto cretino rompiballe?), troppo indaffarati con questioni ben più serie che di occuparvi di un inetto fallito come il sottoscritto, vi porgo i miei più cordiali saluti.




Commenti

  1. Bella lettera!! Se almeno un centianio di migliaio di persone avessero il coraggio di dirle queste cose, probabilmento qualcuno si sentirebbe indotto a fare qualcosa!
    A noi putroppo non pensano, perchè non rientriamo nella "fasce bisognose da compatire e aiutare"

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  2. Ciao Giubizza, ciao icarus. Magari su Il Manifesto potrebbero anche risponderti ed esprimerti solidarietà,la lettera lo meriterebbe, semprechè non diano uno sguardo al tuo blog, perchè l'antifemminismo su Il Manifesto è un reato. Comunque io vivo la vostra stessa situazione e sapete che vi dico: me ne frego, il pane quotidiano non mi manca, sono in buona salute e questa società di m...a con tutti i suoi condizionamenti se ne vada al diavolo.
    A proposito: Uomini 3000 sta diventando una roccaforte di destra, ormai più che critica al femminismo sta diventando caccia a qualsiasi cosa sappia un pò di sinistra. Dovrebbe aprire un sito a cura di Fabrizio Marchi, l'autore del libro di cui tu Giubizza hai fatto l'anno scorso una bella recensione. Magari è la volta buona che questione maschile e antifemminismo vanno di apri passo con giustizia sociale, antiimperialismo ecc.. Speriamo bene.
    Ciao!

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  3. Non mi hanno risposto e sapevo che non lo avrebbero fatto. Conosco il mondo giornalistico e so che se non sei uno che conta qualcosa, che fa notizia, non ti si filano di striscio lì.

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  4. Ma che cazzo c'entrano i condizionamenti? Uno che ha 35 anni vuole una sua vita, non c'entra un cazzo di niente la società, è un fatto naturale!
    Ma che discorsini del cavolo fanno certi!

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  5. Si è vero, sono d'accordo. Anche perché a una certa età hai l'esigenza di farti un mondo tutto tuo che la convivenza coi tuoi ti impedisce di fare.
    Però calmiamoci eh, ci sono modi e modi per esprimere il proprio disappunto. ;-)

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  6. Ci sarebbe poi anche il discorso sul lavoro sottopagato che di certo non è un problema che si "risolve" semplicemente fottendosene dei "condizionamenti" sociali...

    In ogni caso non credo che quelli del manifesto possano risalire al blog in quanto non l'ho citato nella lettera.

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  7. Calma ragazzo. Hai chiaramente frainteso ciò che io ho scritto. Io non metto in discussione che una persona senta l'esigenza di volersi costruire un'esistenza autonoma dai propri genitori. E' un'esigenza che percepisco anch'io. Quello che critico è il fatto che, se ciò non si realizza, ci si senta dei "falliti", quando per millenni si è vissuti spesso e volentieri in famiglie allargate. Quindi il condizionamento che io criticavo è quello sociale, che sviluppa in chi non soddisfa questa legittima aspirazione un senso di inadeguatezza, perchè tutti dobbiamo recitare il medesimo copione.
    Spero di essere stato adesso un pò più chiaro.
    Sul discorso del lavoro sottopagato sottoscrivo ciò che hai scritto Giubizza, anzi ti dirò di più, leggendo il tuo interessante blog, mi ritrovo pienamente nella tua proposta del reddito minimo garantito.
    Mi sembra logico che il problema del lavoro sottopagato si risolva interessandosi ad esso e battendosi per la sua risoluzione. Non credo, comunque, di essere entrato in merito alla questione nel mio precedente messaggio.
    Detto questo, se uno, come nel mio caso, che si è presentato salutando, facendo dei complimenti, deve essere insultato, allora è meglio che la nostra "frequentazione" termini qui.

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  8. Don't worry, altri messaggi con toni come quelli sopra non saranno pubblicati. ;-)

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  9. Ok, ho equivocato. Mi sono incazzato perché la frase detta dall'anonimo mi ha fatto venire a mente le stronzate (e il termine più giusto è proprio questo: STRONZATE) che mi dicono alcuni conoscenti sistemati "Tu sei figlio di famiglia e fai la pacchia" "Beato te che stai bene coi tuoi" e menate del genere che mi danno ai nervi.
    Poi se esprimi il tuo disagio ti dicono "Ma che te ne fotte, stai bene così". Ma io non sto bene così invece.
    Per questo fraintendimento sono partito un po' in quarta e mi scuso.
    Sono d'accordo sul fatto del "fallito", questa è una cretinata della società odierna bella e buona!!!

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  10. Ok, direi che l'equivoco è chiarito. In effetti anche io avevo un po' frainteso.
    Sono d'accordo sia con l'anonimo che con Jonnhy stecchino (eh eh che bel nome! :-)).
    Comunque mi piacerebbe sapere quando aprirà il sito di Fabbrizio Marchi e magari se è possibile avere il relativo link. :-)

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  11. Caro Giubizza, Caro Anonimo e caro Icarus, sto solo aspettando che il tecnico che ho incaricato me lo me lo costruisca e me lo metta in rete. Sarà questione di settimane al massimo e partirà questa nuova grande avventura! Vi farò sapere.
    Fabrizio Marchi

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