Homo destricus
Così è sempre stato e così sempre sarà anche perché è giusto che sia così.
Ogni cambiamento è contro la natura umana (ossia i cazzi miei). I veri valori sono Dio (ossia i cazzi miei e fottere gli altri), la patria (che deve consentirmi di fare i cazzi miei e fottere gli altri) e la famiglia (la mia che deve avere i cazzi suoi fottendo le altrui famiglie).
I comunisti sono degli scansafatiche. Gli immigrati sono tutti delinquenti (li ho conosciuti uno per uno…) e i disoccupati, i sottoccupati e i precari non vogliono lavorare (perché il lavoro spunta con la bacchetta magica, basta volerlo).
I gay, o meglio i froci, mi stanno sul cazzo (ho paura che mi stuprino). Bisogna essere “in” e “fashion”, freschi e fighi, pimpanti e volenterosi. Essere alla moda è tutto (anche l’anticonformismo è una moda). Il merito è tutto (fin quando mi vanno bene le cose). Gli spettacoli e le manifestazioni culturali serie sono pedanti e noiose, meglio Domenica in e Maria De Filippi. Divertirsi è una necessità di vita.
Le donne vanno tutelate e protette perché sono deboli (chissà perché le donne, per un motivo o per un altro, vogliono tutelarle e proteggerle tutti, “progressisti” o conservatori che siano…). Le donne sono tutto e l’omm è semp omm (principalmente nei doveri però…) e chi non ci sbava dietro e non si dà arie da don Giovanni è un frocio misogino (altro principio “bipartisan…).
Essere politicamente Scorretto è quasi un imperativo (contrapposto al politicamente corretto “progressista”). I padroni e i potenti sono gente giusta e meritevole al servizio della comunità (“sacrificandosi” a incassare migliaia di euro e più ogni mese sempre per il bene della comunità…). Essere al servizio di un pezzo grosso è un onore. Avere un lavoro è un favore che ti concede un padrone paterno e premuroso chiedendo in cambio solo dieci o dodici ore quotidiane della tua vita e “regalandoti” qualche centinaio di euro al mese quasi gratis.
Sono sempre in debito verso i potenti e in credito verso i poveri e gli emarginati che rompono le palle e devono andarsene affanculo o magari crepare. Anche perché chi è povero è sempre per sua colpa essendo le capacità e la volontà individuale alla base del successo. Chi ha successo è sempre e per forza di cose uno in gamba.
La gente si lamenta per il gusto di lamentarsi, solo i miei problemi sono dei veri problemi. Le cose vanno bene a tutti tranne che a me, solo io mi sacrifico e mi faccio in quattro per mandare avanti la patria mentre nessuno fa un cazzo di niente, quindi la gente che si lamenta a fare? Io pago le tasse!
Ma se gli altri soffrono è perché se lo meritano no? È giusto che sia così anche perché così è sempre stato e così sempre sarà.
Questi in buona parte i “principi” che vanno poi ad alimentare e sono a loro volta alimentati dal sedicente “progressismo”…
Ogni cambiamento è contro la natura umana (ossia i cazzi miei). I veri valori sono Dio (ossia i cazzi miei e fottere gli altri), la patria (che deve consentirmi di fare i cazzi miei e fottere gli altri) e la famiglia (la mia che deve avere i cazzi suoi fottendo le altrui famiglie).
I comunisti sono degli scansafatiche. Gli immigrati sono tutti delinquenti (li ho conosciuti uno per uno…) e i disoccupati, i sottoccupati e i precari non vogliono lavorare (perché il lavoro spunta con la bacchetta magica, basta volerlo).
I gay, o meglio i froci, mi stanno sul cazzo (ho paura che mi stuprino). Bisogna essere “in” e “fashion”, freschi e fighi, pimpanti e volenterosi. Essere alla moda è tutto (anche l’anticonformismo è una moda). Il merito è tutto (fin quando mi vanno bene le cose). Gli spettacoli e le manifestazioni culturali serie sono pedanti e noiose, meglio Domenica in e Maria De Filippi. Divertirsi è una necessità di vita.
Le donne vanno tutelate e protette perché sono deboli (chissà perché le donne, per un motivo o per un altro, vogliono tutelarle e proteggerle tutti, “progressisti” o conservatori che siano…). Le donne sono tutto e l’omm è semp omm (principalmente nei doveri però…) e chi non ci sbava dietro e non si dà arie da don Giovanni è un frocio misogino (altro principio “bipartisan…).
Essere politicamente Scorretto è quasi un imperativo (contrapposto al politicamente corretto “progressista”). I padroni e i potenti sono gente giusta e meritevole al servizio della comunità (“sacrificandosi” a incassare migliaia di euro e più ogni mese sempre per il bene della comunità…). Essere al servizio di un pezzo grosso è un onore. Avere un lavoro è un favore che ti concede un padrone paterno e premuroso chiedendo in cambio solo dieci o dodici ore quotidiane della tua vita e “regalandoti” qualche centinaio di euro al mese quasi gratis.
Sono sempre in debito verso i potenti e in credito verso i poveri e gli emarginati che rompono le palle e devono andarsene affanculo o magari crepare. Anche perché chi è povero è sempre per sua colpa essendo le capacità e la volontà individuale alla base del successo. Chi ha successo è sempre e per forza di cose uno in gamba.
La gente si lamenta per il gusto di lamentarsi, solo i miei problemi sono dei veri problemi. Le cose vanno bene a tutti tranne che a me, solo io mi sacrifico e mi faccio in quattro per mandare avanti la patria mentre nessuno fa un cazzo di niente, quindi la gente che si lamenta a fare? Io pago le tasse!
Ma se gli altri soffrono è perché se lo meritano no? È giusto che sia così anche perché così è sempre stato e così sempre sarà.
Questi in buona parte i “principi” che vanno poi ad alimentare e sono a loro volta alimentati dal sedicente “progressismo”…
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