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Visualizzazione dei post da 2006

Sia fatta la volontà della donna!

Tempo fa era vietato o poco raccomandato criticare il presidente della repubblica e il papa. Dio e lo stato erano i mostri sacri di una lunga epoca di cui, almeno in parte, ce ne siamo liberati. Oggi invece ci sono nuovi mostri sacri a cui è severamente vietato sollevare critiche, tra questi le donne. Le donne sono uno dei mostri sacro odierni. Mai osare criticarle, sempre elogiare le loro piuttosto immaginarie “virtù” che sono sbandierate ai quattro venti dalla grancassa mediatica. Ma come per i primi, anche per queste la critica non vuole essere una manifestazione di disprezzo o peggio ancora un tentativo di attribuire loro una falsa inferiorità. Si vuol solo esporre una serie di distorsioni che la vita quotidiana ci sbatte in faccia tentando di farle passare per normalità. Solo che chi osa avanzare critiche verso tale categoria protetta viene tacciato per disturbato, frustrato, complessato, misogino o addirittura maschilista. Si tratta di un atteggiamento cieco e ottuso di coloro ch

Per il ciclo "Donne Vere"

Mia lettera a Selvaggia Lucarelli ( http://www.selvaggialucarelli.it/ ) Cara Selvaggia, ho scovato a caso una tua lettera al direttore di For Men Magazine, che pare abbia fatto un certo scalpore a suo tempo (le stupidaggini oggi fanno sempre scalpore, vale per la rivista in questione come per la tua lettera…). Sicuramente il mio commento giunge molto in ritardo, ma io non vedo la TV perché fa cagare (visti i personaggi…) e la gente di spettacolo mi fa un po’ schifo. Mi ha colpito soprattutto l’incipit, che qui trascrivo sommariamente: “C'è una soddisfazione più grande dell' avere un buon argomento per distruggere l'universo maschile : poter scrivere di quell'argomento in uno dei blog maschili di maggior successo. Lo confesso. Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile "For men magazine". Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un

Come trattare le donne

Lettera a Donna “Moderna” ( http://www.donnamoderna.it/ ) Care amiche di Donna Moderna (moderna poi…), lo so sono un rompiscatole, ma amo troppo la vostra rivista e sono un affezionato lettore. Ho letto altri vostri articoli “geniali”. Uno si intitolava, mi pare “Cosa fare se lei piange dopo l’orgasmo” se ricordo bene. Si diceva nell’articolo che se lei piange bisogna abbracciarla e roba del genere. Ma ciò che vorrei farvi notare è che, nella realtà, se io mi ritrovassi la “mia” lei che piange dopo aver fatto certe cose, posso assicurarvi che il primo impulso sarebbe o di chiamare uno psichiatra, perché temerei che abbia un attacco maniaco-depressivo, oppure il pronto soccorso perché potrei pensare a un’emorragia interna. Ma è molto più probabile che mi scapperebbe da dirle “Vabbé, scusami tanto, non lo faremo più, visto che ti fa st’effetto!” Ma vorrei permettermi di avanzare un consiglio alla vostra pregevole rivista. Datosi che spesso voi donne a letto, più che piangere, FATE piange

Moneta elettronica

Tutte le razionalizzazioni sociali, proposte dall’Antropocrazia comporteranno delle perdite di ricavi illeciti e leciti, per l’eliminazione di lavori socialmente inutili o dannosi, con conseguenze sul diritto alla vita dei Cittadini dei settori interessati.Va tenuto presente che si presuppone sempre che il primo provvedimento dovrà essere quello della istituzione del Reddito di Cittadinanza Universale che consentirà di non rendere traumatiche anche le perdite di lavori superflui o illeciti, oppure quelli derivanti dalle inevitabili ristrutturazioni industriali.Eliminando la Moneta Cartacea e lasciando quella Elettronica: assegni e carte di credito, si avranno delle importanti conseguenze positive.Mancherà la molla che spinge a commettere i reati monetari e quindi non saranno più possibili i rapimenti a scopo di riscatto, gli assalti ai furgoni portavalori, i furti nelle case, le rapine nei negozi, i borseggi, le corruzioni, i ricatti monetari, il “pizzo”, l’usura e in genere tutti qu

Moneta elettronica e reddito sociale

La democrazia è un buon principio di governo. Ma un governo deve, per funzionare, attingere le opportune risorse monetaria per andare avanti. La fiscalità monetaria sostituendo tutti i tipi di imposte esistenti potrebbe costituire un metodo "idolore" di prelievo fiscale da parte delle isitutzioni. La moneta elettronica favorirebbe enormente questa nuova forma di fiscalià. In effetti sarebbe una tassazione sui capitali: poniamo che io ricevo un reddito vitale di 500 euro al mese e che abbia un'attività professionale che mi garantisce un'entrata mensile di circa 1500 euro al mese. Ebbene, a fine anno avrò un capitale di 24000 euro. Poniamo una tassazione del 10% annua, il fisco preleverà da questo ammontare 2400 euro, in maniera abbastanza "indolore" garantendo la sicurezza che nessuno potrà evadere. Inoltre con un sistema elettronico avanzato è possibile rendere il prelievo anche più dilazionato nel tempo, magari anche continuato, potremo giugnere all'

Progetto antropocratico

Quando una forza politica italiana perverrà al convincimento che, per evitare il definitivo Declino Sociale, sarà necessario adottare il Progetto Antropocratico, inserendo nel proprio Programma Elettorale l'instituzione del Reddito di Cittadinanza Universale, vincerà ...... a man bassa le Elezioni. Dopo tale vittoria potrà attuare rapidamente il Progetto, con la conversione degli Euro in Eurolire Elettroniche e con l’immediata istituzione del Reddito di Cittadinanza Universale, che verrà Emesso Mensilmente e versato nei Conti di Cittadinanza dei Cittadini, individuati dai Codici Fiscali. La contropartita di tali versamenti sarà costituita dalle Decurtazioni Monetarie Mensili dello 0,5%, della Massa Monetaria, che tenderà costantemente alla stabilizzazione ed eviterà inflazione da eccessi monetari. La Misura del Reddito di Cittadinanza Universale sarà tale da consentire la dignitosa sopravvivenza di ciascun Cittadino, in aggiunta ad eventuali altri Redditi. Ciò in conformità a quant

Per un sistema migliore

Vogliamo precisare che per quanto il sistema sociale vigente nel paesi scandinavi sia di gran lunga migliore del sistema assente italiano, noi antropocratici siamo comunque per una società molto migliore. Il sistema danese per quanto efficiente si fonda comunque sul classico criterio socialdemocratico dell'assistenza, un'assistenza efficiente ma comunque assistenza. Per noi invece ogni cittadino ha un sacrosanto diritto, il diritto di percepire una quota di utile (dato dal Pil) derivante dallo sfruttamento di quel grande capitale sociale che è la natura con le sue risorse. Il Reddito di Cittadinanza non è una forma di assistenza generalizzata ma un diritto societario, così come gli azionisti di una company percepiscono un dividendo azionario degli utili societari, così ogni cittadino deve percepire un dividendo sociale di quell'utile sociale che è il Prodotto interno lordo di un dato territorio. Tutta la nostra ammirazione può andare a un paese come la Danimrca che si dimos

Ultime sul sistema scandinavo

La DK si occupa dei lavoratori e gli da' diritto a corsi di aggiornamento periodici qualora lo richiedessero , secondo le possibilita' e le necessita'individuali , stabilite dal lavoratore e dal comune accordandosi per un progetto utile al fine lavorativo.Nel contempo gli viene attribuito un assegno mensile .Questo anche in caso di licenziamento .Cio' non incentiva affatto a non lavorare, lo dimostra il tasso basso di disoccupazione, anzi incentiva il lavoro e soddisfa i lavoratori.I danesi fanno delle regole e dell'ordine un tradizionale stile di vita .Sarebbe opportuno inoltre indicare con precisione le gravi accuse pubbliche allo stato danese di "corruzzione e malaffare", visto che il signoraggio investe tutta l'Europa. Secondo le stime di Eurostat a febbraio 2005 in Europa erano senza lavoro complessivamente 12,8 milioni di persone nella zona Euro e 19,1 milioni nell'Ue-25. Nello stesso mese il tasso di senza lavoro tra i giovani di meno di 25

Considerazioni sul sistema danese

Abbiamo visto nei giorni scorsi l'esempio del sistema sociale danese descrittoci da alcune persone che risiedono in Danimarca. Dobbiamo ora precisare che seppure per me sicuramente è un sistema migliore del non sistema sociale italiano, bisogna tener conto che è ben lontano dall'antropocrazia. Inoltre da quanto mi ha detto una residente, risulta che questo sia un sistema che disincentiva il lavoro, perché chi lavora non percepisce l'assegno sociale e paga le tasse per chi non lavora e percepisce questo assegno. Però comunque la stragrande maggioranza, pur di lavorare e percepire l'assegno si fa dichiarare che lavora per meno di 10 ore al mese (sic!) anche se lavora di più e guadagna in proporzione. Però questo è possibile farlo solo nel settore della ristorazione. Malgrado tutto i danesi lavorano forse anche più degli italiani e ciò può essere la lampante dimostrazione che il vero reddito di cittadinanza non comporterebbe che la gente non lavorerebbe più come dicono gli

Altre notizie sul sistema danese

Qui in DK non c'e' nessuno che dorme alla stazione... tutti hanno diritto infatti ad una sistemazione . Il 25% delle case e' del comune che decide a chi assegnarle . Ovviamente prime in lista famiglie con bambini , e per chi ha gia' una casa , o e' single l'attesa sara' piu' lunga , ma esiste una graduatoria e di diritto la casa spetta e viene assegnata a tutti, qualora si sia fatta regolare domanda . Ho anche una certa esperienza personale a riguardo, sia per la prima casa assegnatami quando arrivai in DK , che per uno sfratto dovuto a cause non dipendenti direttamente da me. Sono ben informata dal comune stesso sul sistema delle graduatorie, non so a cosa si riferisce la persona che scrive che in DK non c'e' diritto ad una casa. Riguardo l'assicurazione da pagare durante la fase lavorativa , e' solo una delle due opzioni, e non e' obbligatoria, infatti anche non pagando questa assicurazione(che si aggira attorno alle 800kr mensili e

Risposta di una danese al sistema DK

rispondo rig. l'articolo sulla Danimarca, che mi sembra un po' imprecisa. Non e' vero che lo stato garantisce una casa per tutti. E' vero che lo stato garantisce una casa per i rifugiati ai quali viene dato l'asilo in Danimarca. E' vero che paghiamo circa 40 % di tasse, (e che lo stipendio minimo non e' 10-12 kr. ma 10.000-12.000 kr.) e che riceviamo ogni tre mesi un assegno di ca.550 Euro per ogni bambino che abbiamo al di sotto dei 18 anni (Emil compie 18 anni il 17 gennaio, quindi non ricevo ne una lira dallo stato o da Jan da ora in poi). Questa e' una buonissima idea, infatti, lo sostengono tutti. Noi facciamo ora 1,7 bambini per familiglia e lo scopo e' che dobbiamo arrivare a 2,2. Quando si e' disoccuppati, si riceve o i soldi tramite la cassa disoccupazione, una specie di assicurazione che paghiamo ogni mese. Dopo 13 mesi di lavoro si ha diritto a questi soldi. Il massimo che puoi avere sono circa 13000 DKK (circa 1.800 Euro) al mese se p

Sistema sociale danese

Descrivo in breve il sistema sociale scandinavo, almeno per quelle che sono le mie informazioni e la realtà che vivo sia in prima persona che attorno a me . Qui in DK e' garantita a spese dello stato una casa ed un reddito per soddisfare quelle che sono le esigenze primarie (mangiare, vestiti ecc.), sia per gli adulti che per i bambini. Faccio un esempio, io avendo difficoltà con la lingua e quindi con il lavoro, percepisco da 7 anni questo assegno che viene versato direttamente sul mio conto corrente, in base a quelle che sono le mie spese (affitto, riscaldamento numero di figli a carico). Se iniziassi un'attività' lavorativa, non percepirei più l'assegno e vivrei solo del mio lavoro, più delle sovvenzioni in caso di uno stipendio non molto alto, e gli assegni per i bambini ogni tre mesi, 500 euro circa ogni tre mesi per ogni bambino, questo fino ai 16-18 anni, andando a scalare di anno in anno qualcosa...Questo sistema e' stato possibile perché le tasse sono alte

Ecco il mio blog

Salve a tutti, in internet mi faccio chiamare Giubizza ( http://www.webalice.it/giubizza1 ) in questo blog intendo mettere articoli di una mia newsletter su temi e proposte sociali al fine di fare della visione laica e razionale della vita anche qualcosa al servizio della società e del libero pensiero. Per ora mi limito a questo