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Visualizzazione dei post da 2009

Adesso c'è pace

Sciami di api volano verso un fiore assetate del suo dolce miele. Quel fiore si chiama Speranza. E dona agli animi energia e forza per proseguire il volo. Miriadi cervi corrono nella valle incontro alla terra che anelano. La intravedono lontano e la cercano, corrono ancora. Quella terra si chiama Passione. E dona agli animi emozioni di vita. Stormi di uccelli volano verso una fresca sorgente e si accalcano per abbeverarsi e dissetarsi. Quella sorgente si chiama Amore. E dona agli animi momenti di gioia e ristora gli ardori. Folle di pellegrini sostano sotto un grande albero la cui ombra dà riparo alla stanchezza del loro vagare. Quell’albero si chiama Pace. E dona serenità e rifugio agli animi afflitti. Qui adesso puoi riposare, anima mia. Qui adesso nessun turbamento ti infastidisce più. Qui adesso sei tranquilla e serena. Adesso c’è pace.

Sullo smutandamento femminile

La cosa che più mi colpisce di tempi odierni non è tanto lo smutandamento e l'esaltazione del corpo femminile, che considero più una conseguenza, quanto l'oscuramento e lo svilimento di quello maschile. Fino a pochi anni fa si andava in spiaggia tutti in slip, oggi invece gli slip sono stati sostituiti dagli orribili boxer maschili e dagli altrettanto orribili perizomi femminili. I calciatori una volta giocavano con magliette aderenti e calzoncini a mezza coscia, oggi con magliette larghissime e brache larghe e lunghe fino al ginocchio. Io credo che il corpo maschile rappresenta ciò che la società asettica e smidollata occidentale teme di più: forza, vigore, fierezza e, se vogliamo, anche un pizzico di arroganza. Da qui il continuo e contemporaneo coprirsi degli uomini e scoprirsi delle donne. Da qui l'insistente sminuzione dell'importanza del copro maschile in vari campi, anche nel sesso. Ricerche e ricerchine che "dimostrerebbero" che le donne sono attr

Propaganda mediatica

Mi fanno ridere coloro che denunciano una presunta propaganda mediatica a favore del fumo mentre siamo bombardati quasi continuamente da campagne antifumo. In realtà la propaganda mediatica è spesso usata come capro espiatorio da coloro che non si danno pace del fatto che molte cose al mondo non vanno secondo i loro gusti personali. E questo avviene per la semplice ragione che il mondo non gira secondo i nostri personali desideri (e perché mai dovrebbe?). E' un po' come dire: "Se non ci fossero i media le cose andrebbero come vorrei io, avrebbero tutti i miei stessi gusti e tutti la penserebbero come me".

Gusti... "esotici"

Ci sono parecchie donne che considerano Obama un "figo" sol perché è il presidente americano, non è molto anziano ed è "nero" (che poi io quando vado a mare son più nero di lui...). Pensate un po': uno scopettino senza fisico e senza forme con la faccia da morto e coi vestiti che gli cascano di dosso è considerato "figo" sol perché è il presidente USA ed è nero. Questa si che è "propaganda mediatica" se così vogliamo definire la scemenza della gente.

Fede e morale

Da un punto di vista morale si dice che i credenti rispetterebbero maggiormente le norme morali in quanto senza Dio tutto sarebbe possibile e via dicendo. Alcune ricerche invece tenderebbero a confermare che proprio i non credenti tendono a essere spesso maggiormente rispettosi delle norme morali. Anche se così fosse io non saprei se questo vuol dire che i non credenti siano migliori. Mentre i credenti infatti rispetterebbero le norme della morale perché sotto "ricatto" di un dio che giudica i non credenti rispettosi della morale, invece, hanno maggiormente interiorizzato la morale stessa e la rispetterebbero perché la considerano buona di per se stessa. Ora c'è da vedere cosa s'intende per "morale". Se si intendono quei rapporti umani più genuini che comprendono lealtà, rispetto e cose del genere, allora ovviamente "vincerebbero" i non credenti in qualità. Se invece per morale si intende l'insieme di vincoli, obblighi, credenze e formalità

Wikipedia e la sindrome del clone

Nella costellazione linguistica di internet troviamo varie “stranezze”, cose che avevamo appreso a definire con un certo nome ce lo ritroviamo con un nome diverso, ingleseggiante. Così un clone in internet è un “fake”, un discorso diventa un “topic”, un vandalo diventa un “troll” e via dicendo. Ma chi crede che la “creatività” informatica si fermi qui si sbaglia di grosso perché c’è un “angolo” di internet in cui nomi e concetti assumono significati ancora più sorprendenti. In Wikipedia quello che in genere è un fake diventa un “sock pupet” (prego signori, togliamoci il cappello davanti a codesto personaggio!), un amministratore, che in internet diventa un admin, diventa un sysop, un’opinione personale diventa un POV che deve essere invece sostituita da un NPOV e se esponi qualche punto di vista personale su un certo argomento ti arriva un messaggio nella pagina delle discussioni della pagina utente con un avviso WNF con tanto di link che porta a un particolareggiato articolato in cui

Una natura orwelliana

Credo che chi è privo di ingenuità di sorta sappia quanto gli appelli alla natura umana richiamino, volenti o nolenti, velleità conservatrici. Le ideologie naturaliste si rifanno, bene o male, a un presunto ordine naturale delle cose e i sostenitori di esse, i quali oggi fanno sfoggio di un linguaggio che sembra uscito dai laboratori di ricerche, fanno appello a cose come l'istinto, la natura, caratteri innati, differenze di genere e via dicendo. Il tutto sarebbe, a loro detta, suffragato da ricerche altamente scientifiche quali studi sul funzionamento del cervello, sperimentazioni comportamentistiche in ambienti piuttosto artificiali e fittizi nonché quiz e test vari. Tutto condotto su soggetti adulti già formati in un certo contesto sociale e che quindi attestano cose riguardanti l'uomo medio odierno ma non come esso è divenuto tale. Il fatto che in corrispondenza con determinate attività si attivino certe aree del cervello in certi soggetti non comporta affatto, come oggi è

Scienza e conoscenza

Su molte cose l'Umanità è un pendolo che oscilla tra un estremo e un altro e fatica a rimanere in una posizione ponderata. Se non tutta l'umanità per lo meno una buona parte. Un esempio lampante lo vediamo nell'alternarsi di epoche che si pretendono "razionaliste" ad altre che invece sembrano sprofondare in un'irrazionalità senza limiti faticando ad assumere una posizione moderata tra i due estremi, se non per poco tempo. In questo campo bisognerebbe non assolutizzare certi concetti che riguardano solo un aspetto di cose più ampie. La scienza non è tutta la conoscenza ma solo una parte della conoscenza, una parte importantissima e fondamentale, ma non tutta. Precisamente la scienza è una modalità di analisi e rivelazione del mondo fenomenico attraverso un processo sempre più affinato e capillare di rilevazione dei fenomeni. Allo stesso modo la ragione e la logica non esauriscono tutta la psiche umana, ma sono solo alcune funzionalità di questa. Il problema di

Non ci sono i soldi, così dicono...

Sembrerebbe che la popolazione carceraria costi parecchi allo stato. In italia tra i 250 e i 300 euro AL GIORNO: http://www.sbobtv.it/modules.php?name=News&file=article&sid=56 http://www.girodivite.it/Carcere-Ogni-detenuto-costa-300.html http://www.coopgiotto.org/catalogazione.php?sottocat=38 http://www.articolo21.org/notizia.php?id=1287 http://www.remobassetti.com/Blog/2009/01/29/quanto-costa-un-detenuto/ http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20071002110524AAxj3rh Ma il problema non è certo solo italiano: http://metilparaben.blogspot.com/2009/10/two-birds-with-one-stone.html E poi in tanti fanno storie per il reddito di cittadinanza universale che di certo contribuirebbe a far calare la criminalità e i carcerati di non poco... Già, non ci sono i soldi, così dicono...

Clericalismo e anticlericalismo (seconda parte) - l'essere contro

Molti di coloro che sono ritenuti e si ritengono i più accaniti anticlericali, hanno nella vita solo un fine: "divertirsi". Che poi per loro il divertimento consiste spesso in cose da "sballo", tipo far tardi la notte, fare sesso a tutti i costi e in cose piuttosto “pazzoidi”. Cose che magari di tanto in tanto son pure sfiziose da farsi, ma incentrare la proprio vita su queste è poi così edificante e maturo? Io non credo. Ma la questione non è tanto le persone, i singoli anticlericali. Possono esserci anche anticlericali serissimi, responsabili e coscienziosi, ma non è questo il punto. Il punto è nel sistema culturale che costituisce l'anticlericalismo. Differisce davvero poi così tanto dal clericalismo? O magari invece clericalismo e anticlericalismo sono molto più simili di quello che può sembrare? Io credo di si. In realtà i più "trasgressivi" anticlericali non fanno altro che rovesciare i valori dei fanatici clericali. Disprezzano ciò che questi ul

Progetti per il reddito di cittadinanza universale

Tutta la massa monetaria creata fraudolentemente in passato appartiene al popolo, unico titolare della sovranità monetaria. Pur lasciando il denaro in uso agli attuali possessori, esso va assoggettato ad una imposta annuale di circa l’8%, sufficiente ad istituire il Reddito di Cittadinanza Universale nonché a coprire le Spese Pubbliche. Con ciò si possono abolire tutti i precedenti Prelievi Statali – fiscali, previdenziali e quant’altro – che si scaricavano integralmente sui prezzi. Con ciò si avrà il dimezzamento dei costi di produzione e quindi dei prezzi con conseguente raddoppio del potere d’acquisto del denaro. Per rendere agevole il prelievo trimestrale dell’Imposta Monetaria nonché il versamento del Reddito di Cittadinanza mensile nei conti dei Cittadini, è necessario convertire la Massa Monetaria in Denaro Elettronico. Con ciò tutto il denaro esistente, comunque occultato, è costretto ad emergere in una Contabilità Nazionale accessibile per il prelievo dell’Imposta Monetaria e

Marcuse e la "nuova sinistra"

Come sappiamo uno dei pilastri del movimento del '68 fu Herbert Marcuse, in particolare il suo libro "L'uomo a una dimensione" sarà una sorta di "sacra scrittura" di quel movimento di pensiero che porterà ai natali della cosiddetta "nuova sinistra". La "vecchia" sinistra si occupava principalmente di problematiche del lavoro. Il fulcro del pensiero della "vecchia" sinistra era il lavoratore, la classe lavoratrice. L'opera di Marcuse ha invece spostato quest'ottica incentrandola su altri soggetti in quanto ha visto nel lavoratore occidentale un soggetto ormai integrato nel sistema. Questi nuovi soggetti sarebbero individui non catalogati (seppure oggi lo sono fin troppo) quali donne, gay, lesbiche, transgender, delinquenti, tossici e popoli di colore. Se poi ci aggiungiamo i folli considerati da Foucault un'avanguardia del "pensiero trasgressivo", il minestrone è completo. Ma non finisce qui. L'elemento

Una strana "parità"...

I giochini e gli strani scherzi che genera il paritarismo odierno sono infiniti. Per esempio mi piacerebbe avere una delucidazione in merito a questi due articoli: http://www.kila.it/archivio-notizie-in-primo-piano/una-giunta-di-sole-donne-una-cosa-normale-4.html http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1674755222.html Non capisco come mai una giunta di sole donne va bene mentre di soli uomini no. Magari sarà per via della "parità" tra i sessi...

L'ostaggio economico, una lettera a Il Manifesto

Gentili signori, ho 35 anni e qualche volta in passato ho letto il vostro giornale, ma soprattutto a volte leggevo Le Monde Diplomatique perché mi piaceva la politica estera (invece di pensare a far soldi, che coglione che sono vero?). Ho notato che vi interessate molto di problematiche sociali, poveri, poveretti, emarginati e via dicendo. E come tutti i soggetti che hanno a cuore le faccende sociali vi occupate di categorie quali disoccupati, senza tetto, lavoratori e via dicendo. Bene, benissimo! Ma perché nessuno si occupa dei casi come il mio? Mi spiego. A 35 anni vivo ancora alle spalle di mamma e papà. Che schifo direte voi. Questo è un buono a nulla, uno scansafatiche, un figlio di papà che non gliene tiene di fare una ceppa. Calma calma. A parte che se è vero che sarò un figlio di papà è ancor più vero non sono di famiglia ricca. Mio padre era impiegato e ora è pensionato e mia madre è casalinga. Ma ci sarebbe da dire, cosa che molti stentano a crederlo, che non è per mia genui

Patetismo a sud....

Ecco un segno della "intelligenza" umana, un articolo dal blog delle scoiattoline indifese che mostra quanto la paranoia, la frustrazione, la miseria, la pochezza e la piccolezza subumana sia sconfinata oggi giorno. Che tenerezza! Povere cucciolotte, sempre perseguitate e villipese! In pratica, sintetizzando il brodo logorroico di questa cortina fumoggena di parole lunga un kilometro e più, costoro non sanno che inventarsi per mettere a zittire chi fa loro notare che ciò che scrivono sono delle emerite scemenze. Sono proprio ridicole e patetiche. Fanno ridere! Suggerisco loro di andare da paparino a farsi medicare la bua così che, mentre fa loro tanti tanti coccolini, dirà che è tutto a posto, che tutto si risolverà per il meglio, che è stato un brutto sogno e che sono delle principessine in gamba a cui il mondo deve esser loro perennemente grato di non so che cosa.... Beh, magari della loro "splendida", "profumata" e "igienica" fessurina interg

Sull'anticlericalismo odierno

Trovo la maggior parte delle argomentazioni degli anticlericali odierni, seppure spesso ammantate di toni intellettualistici, fondate sulle basi di un concetto fin troppo ludico della vita. Un "ludismo" per giunta sterilizzante. Guardiamo un po' quali sono i "modelli alternativi" proposti (e spesso sostenuti con una pretesa di "rispetto" se non di devozione direi di tipo religioso...) oggi dalla cultura "laica" (ma sarebbe meglio definirla pseudolaica): i gay, i travestiti, le donne in "carriera" ("carriera" magari consistente nel diventare modelle, veline e via dicendo), tutti modelli "ludici" e... sterili, ossia che scoraggiano la perpetuazione della vita attaccando quello che loro considerano il "grande mostro medievale" ossia la tanto odiata famiglia tradizionale, quell'istituzione atta alla procreazione. Ma guardiamo un po' da vicino le cose: i gay per esempio rappresentano si e no il 5-10%

Il "pensiero positivo" è femminile?

Frasi tipo "La vita te la costruisci da solo", "Puoi realizzare tutti i tuoi sogni", o il vecchio "volere è potere" e il semplice "la vita è bella" e via dicendo, le sento dire molto più dalle donne che non dagli uomini i quali mi sembra abbiano in genere una visuale molto più problematica dell'esistenza. Molti negheranno questo, molti altri affermeranno che se è vero è perché le donne sono più "determinate", più "ottimiste" di "natura" degli uomini e via dicendo. Io invece sostengo che ciò è dovuto al fatto che le donne oggi sono molto più favorite in tutti i campi della vita, aldilà delle solite ciarle femministiche che ancora oggi si sentono in giro.

Intelligenza

L'intelligenza non dipende tanto dalla capacità di dare risposte quanto dalla capacità di riconoscere le risposte che non si possono dare o che è meglio non dare.

Mebosint

Oggi giorno essere un M.E.B.O.S.I.N.T. (Maschio Eterosessuale Bianco Occidentale Sano Incensurato Non Tossico) ti rende destinatario del trattamento PPBS (Puoi Pure Buttare il Sangue).

La maggioranza silenziosa

Aldilà delle definizioni del potere, di cosa è veramente il potere e chi ha veramente il potere, vorrei esporre un caratteristica comune a buona parte delle ideologie, teorie e dottrine che si fondano su un principio di generalizzazione di una minoranza e dell’occultamento della maggioranza. Quanti sono gli uomini considerati, a torto o a ragione, “potenti”? Che percentuale rappresentano le persone che hanno potere sulla popolazione complessiva? Di certo una minoranza, il 5 o al massimo il 10 per cento, non credo di più. La maggior parte della gente, la maggior parte degli uomini e delle donne in tutto il mondo, è gente comune, gente che tira avanti a campare ma che di potere ne ha ben poco o niente. Ecco, e invece alcune ideologie asseriscono che il potere è in mano a un’intera categoria di persone, popoli, gruppi, razze, nazioni o addirittura a individui di un sesso, come asserisce il femminismo quando parla di potere “maschile” e attribuendo il “potere” agli uomini, a tutti gli uomi

Liberarsi dall'invidia

Molti psicologi affermano che durante l’infanzia accumuliamo una certa dose di complessi di inferiorità dovuti al fatto che da piccoli siamo più deboli e incapaci degli adulti. Il confronto col mondo adulto genera nel bambino una certa invidia, voglia di diventare grande il più presto possibile e questo fa in modo che spesso i bambini se la prendono coi grandi, si lamentano, fanno capricci e tentano di imporre la loro volontà. Se dovesse nascere un movimento di “liberazione” dei bambini questo elogerebbe le capacità infantili classificando le abilità degli adulti come delle banali brutalità. Evidenzierebbe il lato luminoso degli infanti e quello oscuro degli adulti asserendo che i piccoli sono meglio dei grandi. Uno dei motivi, forse il principale, per cui un tale movimento non nasce è che i bambini sono destinati a diventare adulti. Le donne invece non sono destinate a diventare uomini…

Solitudine maschile

Stavo pensando se la solitudine maschile non sia più pesante da sopportare rispetto a quella femminile per via della “leggendaria” passività femminile. Mi spiego. Mettiamo che per un periodo più o meno lungo una donna, per vari motivi, non se la senta di avere molte relazioni col mondo, che si isoli, anche con l’altro sesso ovviamente. Ora una donna normale, per quanto possa isolarsi di tanto in tanto qualche “ammiratore” che si faccia avanti lo troverà sempre. E di certo questo fatto la farà sentire importante, ancora viva ed esistente. Mettiamo che la stessa cosa accada a un uomo. Sappiamo benissimo che, anche se un uomo possa piacere all’altro sesso, è piuttosto difficile, raro, rarissimo, che le donne si facciano avanti in maniera esplicita. Questo ora non comporta un maggiore isolamento per un uomo rispetto a una donna? Non comporta un maggiore senso di solitudine e di abbandono? Aggiungerei anche il fatto che per gli uomini, più che per le donne, vale spesso la massima del danno

Una chicca da internet

Pubblico una chicca raccontata da un membro di una mailing list che raccolsi già qualche settimana fa: In una sera d’agosto del 2007 ricevo una telefonata da parte di un mio vecchio conoscente il quale mi invita a casa sua perché lo aiuti a risolvere alcuni problemi col suo computer. Giunto a casa sua mi presenta una sua amica lì presente, G. con la quale chiacchiero un po' prima di andare via. Nei giorni successivi, dietro invito di questo conoscente, lui ed io iniziamo a frequentarci piuttosto regolarmente e a volte ci incontriamo anche con questa signora. La sera del 19 dicembre 2007 assieme a questo conoscente vado a casa di G., vedova che vive con la figlia minorenne, e lei mi invita a cena per qualche sera. Il 26 dicembre, una settimana dopo, vado a cenare da lei in compagnia di questo suo amico. G. mi presenta la sua figlia quindicenne e durante la cena mi dice che posso andare da lei ogni volta che voglio senza pormi alcun problema quasi come fossi uno di famiglia. Il 28 ge

MASCHICIDIO: CONTRO LA CULTURA DELLA TROIAGGINE

Femmine, italiane, la vera emergenza siete voi che legittimate e riproducete la cultura della troiaggine. di Giuseppe Bizzarro È veramente deprimente vedere come oggi, nel pieno 2009, ormai nel terzo millennio avviato, vi siano ancora blog, forum, siti e varie imbecillaggini internettiane che strombazzano ancora vittimistici e patetici quanto ignoranti piagnistei femministici su presunte discriminazioni contro le povere donne perennemente oppresse, compresse, depresse e represse. Questo articolo di una certa Barbara Spinelli, per esempio, tratto da un blog ad alto tasso di tossicità (e pertanto sconsigliatissimo a chi soffre di patologie epatiche...) che è un’accozzaglia dei più beceri, pecorecci, retrivi, ignoranti e ottusi luoghi comuni veterofemministi denuncia la solita deficientaggine delle “cultura dello stupro” frutto di una mentalità perversa e malata a cui solo persone fortemente tarate mentali possono ancora dare ascolto. Ma cos’è la cultura dello stupro se non una delle tan

Violenza di genere

Secondo le stime ufficiali le donne che hanno subito una qualche forma di violenza in Italia ammontano a 458 milioni , nel mondo invece sono circa 754 miliardi . Sono stime per difetto, ovviamente, datosi che il 756% non denuncia le violenze subite per paura o per... vergogna. Molti studi confermano il fatto che per mettere fine a queste violenze bisognerà sterminare tutti gli individui di sesso maschile in quanto per loro natura fautori di violenza. Il femminismo liberatore ha già progettato di allestire una città polacca di nome Auschwitz con campi di lavoro in cui sfruttare gli individui di sesso maschile fino allo sfinimento fisco o con una doccia al napalm e conseguente trattamento di carbonizzazione delle salme e così via. Solo con questa soluzione finale della questione maschile (di cui tra l'altro ne abbiamo già qualche esempio storico ) il femminismo potrà finalmente inaugurare una società senza violenza fondata sulla pace, sull'amore, sulla democrazia, sulla libert

Emancipazione

La cosiddetta emancipazione non è altro che un cambio di padrone . Ci si emancipa nei confronti di qualcuno o qualcosa, che sia essa una persona, un'istituzione, una certa logica, un dato meccanismo, una determinata tradizione o altro, per sottomettersi a qualcun altro o a qualcosa d'altro. E' un cambio di forma, insomma, non di sostanza. Anche perché l'emancipazione assoluta è soltanto un'assurda astrazione che non esiste per nessuna cosa del mondo reale.

Antropocrazia di Nicolò Giuseppe Bellia

Pubblico un remake che vale la pena ripubblicare. Per chi vuole approfondire: www.bellia.com Per chi vuole approfondire: www.bellia.com

Maschi "alpha" e maschi "beta"

La distinzione tra maschi “alpha” e maschi “beta” che serve per distinguere i maschi dominanti e maschi subordinati nell’ambito dei branchi di alcune specie animali, ben poco si adatta a descrivere le distinzioni sociali nell’ambito della comunità umana in quanto i meccanismi che regolano la distribuzione del potere di questa sono ben diversi da quelli che regolano la distribuzione del potere nelle prime. Nei branchi di alcune specie animali ogni anno, durante la stagione degli amori, l’estro femminile eccita i maschi che combattono per spartirsi territorio e femmine. La gerarchia è piuttosto semplice, netta e frutto di una lotta che si rinnova continuamente. Ma anche le distinzioni di status, territorio e femmine, e il contesto, il branco, sono molto semplici. La complessità della società umana rende molto sfumata questa distinzione. Vi è innanzitutto da notare la contestualizzazione, un uomo potrebbe ricevere una certa considerazione in un contesto mentre in un altro contesto ne potr

Cos'è veramente il comunismo?

Comunismo è negazione di capitalismo. Quindi per definire l'uno bisogna definire l'altro. Cos'è il capitalismo? Da quel che ne so è un sistema economico fondato sul lavoro salariato, la produzione di merci e lo scambio mercantile. Sarebbe a dire un sistema economico in cui, attraverso l'utilizzo del lavoro salariato si drena lavoro accumulato in un ciclo di auto accrescimento dell'apparato produttivo fine a se stesso. Comunismo sarebbe quindi un sistema economico che supera e nega questo meccanismo, ossia in cui non c'è più lavoro salariato, non c'è produzione di merci né scambio mercantile (e quindi non c'è più denaro). Un sistema in cui c'è la gestione diretta delle risorse economiche da parte della comunità che regola la produzione sulla base dei bisogni reali. Tutto questo a prescindere da giudizi di valore sul comunismo, tipo è bello è brutto, è realizzabile non è realizzabile, ecc. Comunque nessun essere umano può dirci com'è una società co

Progressismo responsabile

Il progresso sociale può essere una cosa buona se rispetta dei criteri e delle responsabilità. Diventa invece una peste se avanza alla cieca esaltando opportunismi di parte e conquiste irresponsbili. I progressisti odierni esaltano le libertà di alcuni soggetti di alcune categorie mentre i conservatori si fossilizzano in valori fini a se stessi. Faccio un paio di esempi. Nei diritti riproduttivi vediamo come si è affermato il diritto delle donne di poter uccidere il proprio figlio per disfarsi di lui. Vengono avanzate strampalate teorizzazioni per spiegare che l'embrione umano non è... umano (il cerchio non è rotondo) e quindi giustifcare una politica libertaria (e arbitraria) della riproduzione. Ora molti uomini e alcuni movimenti maschili avanzano l'idea che sarebbe opportuno riconoscere un'analoga libertà per gli uomini, che anche un padre debba essere libero di riconoscere o meno un figlio senza costrizioni. Come provocazione può andare bene, ma mi sorge però una domand

Espansione e decadenza

Un popolo in espansione è pieno delle sue forze virili e vitali. Esalta se stesso, spesso anche in maniera ottusa, i suoi valori, il suo sistema di vita. Il suo pensiero viene assurtio a verità assoluta e la sua religione prende la forma di un culto solare basato sulla vitalità e la dinamica. La sua etica si fonda sull'onore e la conquista e la guerra sono considerate cose nobili e da perseguire e quel valore aggiunto che è la forza viene esaltato e osannato. Un popolo che non ha più nulla da conquistare, che si trova stretto nell'impossibilità di espandersi entra nella sua decadenza. Inizia ad autocastrarsi e autobastonarsi. Si disprezza e si autodiscrimina. Il vizio e la corruzione infestano tutto il suo essere e il dubbio il suo pensiero. La sua etica si fonda sull'opportunismo e sull'incertezza e la sua religione assume la forma di un culto lunare, oscuro, notturno, spettrale in cui la non vita, la stasi ne è l'elemento centrale. Ogni ostentazione di forza e pot

Solo una cosa...

Solo una cosa è eterna e immortale: la morte. Solo una cosa è libertà da tutti i bisogni: la morte. Solo una cosa è annullamento di sofferenze, speranze, disperazione e agonia: la morte. La vita è l'antitesi di tutto questo? Può darsi. E forse è proprio questo che la rende più affascinante della piatta e vuota morte.

Vitalità

Se non avessimo bisogno del sesso saremo indipendenti dall'altro sesso, se non avessimo bisogno di mangiare saremo indipendenti nei confronti delle risorse alimentari, se non avessimo bisogno di bere saremo indipendenti nei confronti dell'acqua. Ma saremo vivi poi? La vita è forse un continuo avere bisogno? Puoi sublimarlo e gestirlo, ma è il bisogno che ti rende vivo e quanto più ne hai più sei vivo, meno ne hai meno sei vivo. La morte è la scomparsa dei bisogni. Quindi si potrebbe evincere che la vita è l’antitesi della libertà dai bisogni e che l'aumento dei bisogni è aumento di vitalità? La società consumista odierna è la massimizzazione della vitalità umana? Forse, ma a tutto c'è un limite.

Avanti

Ogni giorno aggiungiamo un mattoncino affinché chi viene dopo di noi trovi la strada già spianata, abbia vita più facile di noi, parta a un livello più alto del nostro livello di partenza. Ma perché? Perché facciamo questo? Perché mai chi viene dopo di noi dovrebbe avere vita più facile della nostra? Forse perché altrimenti la nostra vita non avrebbe un senso. Forse la nostra vità serve a aumentare il livello di chi partirà dopo di noi, che in parte negherà ciò che abbiamo fatto, ma lo farà perché è necessario anche distruggere per costruire. E cosa accade a chi ha vissuto meglio di chi è venuto dopo di lui? Maledetti sono quei padri che hanno vissuto meglio dei loro figli!

Giustizia

Giusto e sbagliato, colpa e merito, cosa sono mai queste cose? Etichette che affibbiamo a quei flussi di eventi che vorremo valutare col metro della nostra giustizia, della giustizia che applichiamo nella nostra società, ossia in quel flusso di eventi messi in atto da noi e dai nostri simili. Ma cosa importa di noi all’universo? Che senso ha dire che una persona merita o non merita una certa “sorte”. Quando una persona che noi consideriamo buona e che si comporta bene si ritrova in una situazione sgradevole o chi consideriamo malvagio e immeritevole e gode di uno stato di benessere tutto ciò lo chiamiamo “ingiusto”, mentre al contrario troviamo sia giusto che il buono stia bene e il malvagio stia male in misura della propria bontà e malvagità. Misura, ma chi è che dà questa misura se non noi? Che altro vuol dire tutto questo se non che a noi piace che le persone che ci piacciono stiano in situazioni che troviamo gradevoli e al contrario desideriamo condizioni meno gradevoli per coloro

Desiderio di eternità

Il mitico "desiderio di eternità" instillato nel cuore e nella mente dell'uomo può essere scisso in due aspetti. Il primo consiste nel desiderio di capire l'eternità e il secondo nel desiderio di vivere l'eternità. Si tratta di due aspetti alternativi e incompatibili tra loro in quanto chi capisce l'eternità non desidera viverla e chi desidera viverla non l'ha capita.

Seghe mentali

Chi non sa cosa vuol dire faticarsi la vita rischia di farsi seghe mentali e in ciò che pensa e che dice si riscontrerà un'alta percentuali di seghe mentali.

Ai consiglieri accaniti

Chi vuol fare del bene a una persona le dia dei soldi e non dei consigli. Casomai i consigli glieli chieda. I soldi, infatti, giovano a chi li riceve, i consigli giovano a chi li dà.

Libertà senza mezzi

La libertà senza mezzi è come una schiavitù senza lavoro.

Gocce

Siamo gocce di un oceano che non riusciamo a trovare.