Stalking

Un ennesimo attentato alla Paternità ed alla Famiglia tutelata dalla Costituzione sta per consumarsi.

Le cronache quotidiane ci riferiscono incessantemente di stragi famigliari, frutto scellerato della disperazione di uomini che il “divorzificio” ha condotto alla follia.
L’ennesima riforma delle separazioni – l’affidamento condiviso dei figli (l. 54/2006) – sta naufragando a causa dell’incontrastato boicottaggio della Magistratura: dopo 2 anni dall’entrata in vigore, nulla è cambiato nelle sentenze, se non la formula di stile (“il minore resta affidato ad entrambi in modo condiviso”). I giudici, plebiscitariamente, hanno coniato un principio inesistente nella riforma, ed anzi in aperto contrasto con essa (la quale postula il “rapporto EQUILIBRATO con entrambi i genitori”): quello del “collocamento” (presso la madre), grazie al quale la frequentazione dei Padri con i Figli resta marginalizzata come prima: un pomeriggio infrasettimanale ed un week-end alternato. Vale a dire: l’85% del tempo presso le madri ed il 15% presso i Padri.
A ciò consegue la consueta spoliazione economica dei Padri: privazione della casa coniugale (il valore della cui assegnazione non viene MAI calcolato nei rapporti economici, in aperto contrasto con la riforma) ed assegno di mantenimento (nella riforma è previsto come eccezione al mantenimento diretto; ed invece continua ad essere la regola).

I frutti avvelenati di questa persecuzione anti-paterna sono sotto gli occhi di tutti: 100 morti ammazzati all’anno in stragi famigliari; le mense ed i dormitori Caritas affollati di padri separati; le devianze giovanili dilaganti, essendo ormai riconosciuto dalla comunità scientifica il nesso diretto fra l’espulsione del Padre dalle famiglie e l’assenza, nei giovani, di valori etici cui ispirare la propria esistenza, nonché dei necessari “paletti” alla loro naturale esuberanza (i famosi “no” che fanno crescere).
Oggi, in Italia, le separazioni sono promosse per il 70% dalle donne.

Le cronache recenti ci raccontano anche delle prime, sporadiche sentenze di condanna con cui si cerca di arginare il fenomeno del doloso ostacolamento materno all’esercizio della frequentazione paterna con i figli (cd. “mancate consegne”). La psichiatria forense sembra avviarsi – non senza resistenze – al riconoscimento di un grave disturbo comportamentale indotto nei minori dalla strumentale manipolazione ed indottrinamento materno (per possessività ed a fini vendicativi): la Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS), ben conosciuta all’estero, la quale induce nei minori un’acritica ed ingiustificata avversione verso la figura paterna.
Ma le cronache ci narrano anche del moltiplicarsi del gravissimo fenomeno delle “false accuse” - formulate dalle madri - di violenze contro di loro o di abusi sui minori: si stima che per il 95% tali accuse si rivelino poi false; ma spesso è impossibile recuperare sia il rapporto del Padre con i figli – allontanati per lungo tempo – sia la reputazione del Padre falsamente accusato.

A questo quadro desolante di sistematica delegittimazione del ruolo paterno in seno alla Famiglia, si aggiunge ora l’ultimo escamotage architettato per facilitare l’espulsione del Padre dalla vita dei figli: lo STALKING, o “atti persecutori”.
Il testo del disegno di legge licenziato dalla Commissione Giustizia della Camera contempla – INCOMPRENSIBILMENTE – fra le misure da adottarsi contro il “molestatore”, L’ALLONTANAMENTO DAI FIGLI! il divieto di avvicinarsi alla scuola dei figli e di comunicare con essi con qualsiasi mezzo!
Siamo dunque arrivati al mobbing genitoriale ISTITUZIONALIZZATO!!
Ed invero, poiché non si può ragionevolmente intravedere alcun nesso fra le vicende (insane) che coinvolgono gli adulti ed il rapporto (sacro ed inviolabile) genitore-figlio, non resta che scorgere in questa follia giuridica un’astuta macchinazione ordita allo scopo di poter addurre l’ennesimo pretesto - oltre alle false violenze ed ai falsi abusi – per facilitare l’affidamento mono-genitoriale e la recisione di ogni rapporto fra i figli ed il Genitore “sgradito”.

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